Giornata della gentilezza, perché celebrarla è importante
“Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza.” [Seneca]
C’è bisogno di una giornata ufficiale per ricordarci di essere gentili?
Certamente sì, perché in questo mondo così frettoloso e a volte aggressivo e distante, fermarci a pensare all’importanza della gentilezza può solo farci bene.
Domenica 13 novembre si è celebrata la Giornata Mondiale della Gentilezza, una ricorrenza nata in Giappone nel 1988 per iniziativa del Japan Small Kindness Movement, e abbracciata in molti altri Paesi nel 1997 grazie al movimento globale World Kindness Movement che promuove la gentilezza in tutto il mondo.
E allora oggi noi di Mongolfiera vogliamo spingere tutti voi che leggete (e anche noi che scriviamo) a domandarci cosa sia davvero la gentilezza e quali profondi risvolti possa avere un semplice atto gentile nei confronti del prossimo.
Come coltivare la gentilezza
La gentilezza si conquista e poi non si spreca. Con gesti piccoli, quotidiani, che nel tempo diventano naturali. Marco Aurelio, filosofo e imperatore romano, la definiva “la più grande gioia dell’umanità”, e già i romani conoscevano i benefici per la salute, corpo e psiche, della gentilezza.
La gentilezza ci permette di comunicare meglio, di essere più empatici e di essere una forza positiva presente nella vita altrui. Ha la sua fonte nel profondo dell’essere e, anche se in alcune persone si tratta di una caratteristica innata, è comunque possibile coltivarla se lo si vuole.
- Siate aperti con gli altri
L’approccio iniziale, anche con una persona che non conosciamo, deve essere ispirato dal primo momento al linguaggio della gentilezza: salutare (ricordare il nome della persona è un segno tangibile della nostra attenzione), ringraziare (“grazie” è una parola chiave del dizionario della gentilezza) e sorridere (un gesto empatico, che si traduce in una ricerca della condivisione degli stati d’animo).
- Preoccupatevi per gli altri in modo sincero
Di base, la gentilezza è prendersi cura del prossimo, volendo il meglio per lui e ricordandosi che tutti hanno sogni, aspirazioni, bisogni e paure, proprio come noi.
Essere timidi o non sapere come raggiungere gli altri sono limiti che possono essere superati agendo, tentando continuamente, finché essere gentili e darsi agli altri non diventerà un impulso naturale.
Perciò, non chiedete nulla in cambio. La gentilezza più grande non si aspetta nulla in cambio di un gesto, arriva senza limiti e non pone alcuna attenzione su ciò che viene fatto o detto da parte nostra in attesa che l’altro risponda con un gesto altrettanto gentile.
- Non siate gentili solo per ottenere qualcosa
Fate attenzione alla falsa gentilezza!
Essere generosi con gli altri solo per manipolarli e ottenere qualcosa o per controllarli, non è affatto gentilezza. Cercate di distinguere sempre il lato “interessato” dei vostri comportamenti e delle vostre azioni, cosi che possano essere davvero genuine e spontanee.
Ma fate attenzione anche alla “falsa gentilezza” altrui, non tutti agiscono con benevolenza nei nostri confronti in maniera totalmente disinteressata!
- Siate gentili con voi stessi
Molto spesso si commette l’errore di voler essere gentili verso gli altri senza esserlo prima con sé stessi.
La conoscenza di noi stessi ci permette di capire cosa ci procura dolore e conflitto, gioia e felicità, e di dominare le contraddizioni e le nostre debolezze. Ci permette anche di lavorare sulle parti di noi che non ci rendono persone felici e serene.
Di conseguenza, ci aiuterà a evitare di proiettare i nostri aspetti negativi sulle altre persone e quindi ci stimolerà a trattare il prossimo con amore e gentilezza.
Prendiamoci del tempo per diventare più auto-consapevoli e usiamo ciò che apprendiamo per essere più gentile sia verso noi stessi sia verso gli altri!
- Riflettiamo sulla gentilezza ricevuta
Pensate alle persone veramente gentili che vi circondano e a come vi fanno sentire.
Se sentite il loro affetto come un caldo abbraccio è perché la gentilezza persiste e genera valore e fiducia nei rapporti. Non solo, contribuisce anche a migliorare la nostra qualità di vita e la visione che abbiamo del mondo.
Una migliore salute psichica e uno stato di felicità derivano dal pensare positivamente e la gentilezza è uno stato mentale positivo, significa dare ed essere aperti agli altri: offrire gentilezza restituisce un senso di benessere e di consapevolezza che migliora il nostro stato mentale e la nostra salute!
- Cercate di non giudicare il prossimo
Se tendiamo a pensare male degli altri, che siano persone false o che non avranno mai bisogno di aiuto, allora non impareremo mai che cos’è la vera bontà e la gentilezza verso il prossimo.
Smettiamo di giudicare gli altri e cominciamo a pensare che non potremo mai comprendere la loro storia se non proveremo, almeno una volta, a metterci nei loro panni.
Concentriamoci sul voler aiutare il prossimo invece di pensare che tutti dovrebbero essere migliori di come sono in realtà.
Be kind, always.